Roba da matti

1° Episodio alla ricerca di senso

Uno si alza al mattino, apre il giornale, va al lavoro, incontra persone, si trova a essere parte di storie… costantemente alla ricerca di senso.
E invece?
E invece… Roba da matti… Sembra di ritrovarsi in un labirinto che ha mille entrate: la famiglia, il lavoro, le passioni, gli affetti, tante tra le storie che si vivono o si osservano sembrano esserne prive, di senso…
«Bisognerebbe far così… Sarebbe giusto se si facesse colà… Dovrebbero fare costà…»
Uno il senso lo intravede in lontananza… Ma arrivarci, uscire dal labirinto è… mah… Un’ambizione? Una fissazione? Un’illusione?
Lorenzo Bocchese inizia il suo personalissimo viaggio alla ricerca di senso: storie, considerazioni, errori di cui ridere per non piangere. O, meglio di cui sorridere con comprensione.

Il matto è una parte di noi stessi che vede la vita innocentemente e non ha paura di dire ciò che vede – come il bambino che, nella fiaba, non ha paura di dichiarare che l’imperatore è nudo – perché libero da legami imposti da regole sociali o di autocensura.
Chi altri se non un matto andrebbe su un palcoscenico improvvisando, senza un’idea chiara di cosa dire, e metterebbe in scena qualunque cosa venga in mente?
Sul palcoscenico il matto usa le proprie sensazioni come strumenti, usando la propria innocenza come stimolo per interpretare ogni personaggio con naturalità, accettando, quando serve, la propria goffaggine.

A cura di Lorenzo Bocchese.

Il Pifferaio dei Diritti (Scuola Primaria)

Topi, topi, topi dappertutto! Ad Hamelin il Sindaco non sa più cosa inventarsi. Che fare? Come liberarsi di loro? Quando un Pifferaio (un Pifferaio? Mah…) gli assicura che, con l’aiuto dei bambini di Hamelin, riuscirà a liberare la città dai topi, il Sindaco gli promette mari e monti. E perché no, dopo tutto è solo un Pifferaio…
Ma il Pifferaio ed i bambini sorprenderanno lui e la città.
Lo spettacolo, patrocinato da Amnesty International e Arciragazzi Nazionale, intende usare il linguaggio del teatro come cavallo di Troia. Il Pifferaio dei Diritti è la riscrittura di una nota fiaba che punta l’attenzione su momenti e aspetti che approfondiscano i Diritti dell’Infanzia nella quotidianità vissuta dai ragazzi.
Il Pifferaio farà da contastorie e si relazionerà con i caratteri che appaiono a schermo e sarà animatore che coinvolgerà il pubblico a partecipare a ciò che avviene sul palcoscenico. Lo spettacolo è ideale per le scuole e per un pubblico di famiglie.

A cura di Lorenzo Bocchese.

www.pifferaio.it

StupiDario

StupiDario, spettacolo comico per attore solista, è ai confini tra il cabaret ed il teatro.

Il tema? La nascita, vista al maschile. Sì, perché, se un figlio sta per arrivare, è giocoforza che anche un padre venga alla luce. E vivere il processo di trasformazione diventa l’opportunità per osservarsi ed osservare tanti diversi modi di essere maschio e uomo, in relazione ad altri uomini, ma anche e soprattutto alle donne.

StupiDario diventa quindi un divertito viaggio di andata e ritorno nella voragine di luoghi comuni, stupidaggini e parzialissime verità dell’essere maschio, dai controversi valori (il calcio, il sesso, la propria immagine) ai segreti inconfessabili (del calcio, del sesso, della propria immagine).

Per scoprire che, se grazie a tempo e ‘contrattempi’, un maschio può diventare uomo, non c’è momento in cui un uomo può dimenticare di essere maschio!

Lo spettacolo, pur essendo per tutti, è meglio godibile da un pubblico adulto.

A cura di Lorenzo Bocchese.

Memorie di pietra (per la Giornata della Memoria: Scuole Medie Inferiore e Superiore)

L’idea è di offrire, di concerto con gli insegnanti di riferimento, un approfondimento sulla tematica della Shoah, l’olocausto degli Ebrei e non solo che ha attraversato la seconda guerra mondiale del ‘900.

Oltre che riprendere gli elementi storici, è possibile utilizzare strumenti diversi su cui costruire:

  1. 2 mostre, una con specifico riferimento ai trascorsi e alle storie di famiglie ebree in provincia di Vicenza e Veneto e l’altra con riferimento alla cosiddetta T4, l’olocausto dei disabili;
  2. film o spezzoni di film grazie a cui mettere a fuoco problematiche diverse;
  3. un copione teatrale su cui curare una laboratorio di messinscena di circa 1 ora con i ragazzi.

Il progetto può usare tutti questi elementi o solo alcuni, in funzione dell’opportunità.

A cura di Lorenzo Bocchese, Antonio Spinelli e Mariagrazia Lovato.

Teatro della Società

Il teatro è uno strumento per analizzare ed esprimere.
A partire da questo semplice assunto, il Teatro della Società vuole essere un laboratorio che, familiarizzando i corsisti con il linguaggio di improvvisazione e gli strumenti da esso offerti, arriverà a proporre messinscene che useranno temi e dinamiche della vita quotidiana. L’idea è di usare il teatro per stimolare i corsisti a rappresentare se stessi, storie proprie o su cui c’è interesse/sensibilità, elaborandole secondo archetipi e imparando ad osservarle dall’esterno.

Ad esempio:

  1. i rapporti con la famiglia;
  2. i rapporti con i coetanei;
  3. il lavoro;
  4. il bisogno del gruppo e il senso di appartenenza;
  5. lo spazio necessario allo sviluppo della propria individualità ed identità;
  6. l’interesse per l’altro sesso;
  7. l’integrazione del diverso: il disabile, l’immigrato, l’anziano;
  8. l’incognita del futuro e delle scelte relative.

I corsisti saranno guidati a scrivere il testo, oltre che a rappresentarlo. 

A cura di Lorenzo Bocchese. Aperto anche a chi non ha già fatto esperienza teatrale.

Commedia dell’Arte del XXI Secolo

Le Maschere tradizionali della Commedia dell’Arte come utile riferimento per abituarsi a riconoscere, interpretare e rappresentare i più importanti archetipi che popolano la realtà che viviamo.
Chi sarebbero i Comici oggi? Quali sarebbero le maschere ed i personaggi da interpretare, i protagonisti della grande Commedia, lo spettacolo che la vita ci regala ogni giorno? E i lazzi, le abilità con cui stupire e incantare un pubblico? Quali, infine, i canovacci e le storie di questi nostri anni 2000, capaci ancora di legare amore e potere, convenzioni e trasgressione, relazioni e sentimenti come quelli della Commedia di qualche secolo fa?
Nel cercare qualche risposta a queste domande, scopriremo come sul palcoscenico personaggi e storie, pur aggiornandosi e cambiando aspetto, sembrino tuttavia restare nel solco di una delle esperienze teatrali storicamente più importanti a cui l’Italia abbia dato un contributo.
Sì, perché oggi, nel XXI Secolo della tecnologia pervasiva, di internet, in cui i punti di riferimento sembrano in costante evoluzione, i ruoli sociali si perpetuano secondo schemi vecchi di secoli, su cui la Commedia dell’Arte ancora oggi ci aiuta a sorridere.

Il tema può prendere la forma di un ciclo di 5 seminari mensili, ciascuno dedicato a un archetipo: il Capitano, il Vecchio, il Dottore, l’Amoroso, il Servo.
Oppure articolarsi in forma laboratoriale nel fine settimana o secondo una scansione più estesa.

A cura di Lorenzo Bocchese. Aperto anche a chi non ha già fatto esperienza teatrale.

Impro-Teatro

Lunedì 9 Gennaio h. 20:30 prova aperta senza impegno.
Prenotazione obbligatoria con mail a lorenzo@facilitatore.it.

Che si trova ad un incontro di Impro-Teatro?
Un cerchio di attori, ognuno unico ed autentico.
Un palcoscenico vuoto come specchio per scoprire che – dietro agli occhi – già si indossa un personaggio, una storia, un’emozione.
Un pubblico curioso e supportivo.

Improvvisare è consentirsi di essere se stessi di fronte ad un pubblico.
Perché ciascuno già sa benissimo come improvvisare, lo fa in ogni momento, tutti i giorni.

Perché improvvisando ci si mette in gioco. E si trova quindi rapidamente la propria autenticità: l’autenticità dell’attore, prima degli infiniti personaggi.

Perché anziché usare le parole di altri e studiare come renderle naturali su di sé, si può rovesciare il gioco ed essere naturali, comprendendo che personaggio si sta recitando per metterlo a servizio di una storia.

Nel laboratorio si mettono assieme movimento espressivo, danza e teatro, con l’idea di sperimentare – da soli e in gruppo – come “essere” fedeli a se stessi ed esprimersi di fronte ad un pubblico amico.

A cura di Lorenzo Bocchese. Aperto anche a chi non ha già fatto esperienza teatrale.

Impro-Teatro è parte del progetto 2022/23 Il filo nel labirinto.