Il filo nel labirinto – Esitazioni

È tutto pronto. Almeno credo.
Sono preparato. Speriamo…
Ho immaginato ogni possibile eventualità. Sono stato attento, sono mesi che ci lavoro e ho considerato tutto. Sì, vedremo…

Siamo all’inizio, si comincia.
E quella vocina piccola che si insinua è il protagonista di questa (parte della) storia.
Il dubbio che fa esitare. Come se qualcosa potesse sempre mancare, come se non ci fossero mai le condizioni ideali, come se ci fosse il bisogno di un inizio/cambio simbolico, un “lunedì” che garantisca che poi le cose procedano al meglio.
E chissà cos’altro.

L’esitazione è parte del gioco, ma è solo un segnale, un modo per raccontare di altro.
La motivazione. Le paure. Le aspettative.
Il che cosa potrebbe succedere, nel bene e nel male.
Il senso che si teme di perdere nel momento in cui si entra nello “spazio vuoto”.

Viene da pensare a mille episodi, a partire da quelli più lontani: il foglio bianco su cui fare un tema “libero”, l’aprire bocca e il dire quel che si pensa quando si entra in un gruppo nuovo, la necessità di prendere una decisione di cambiamento.

Ci sono storie in cui l’esitare diventa – se non doloroso… – difficile.
Ed è quando la scelta implica percorsi di solitudine, la cosiddetta traversata del deserto che può prendere mille forme diverse.

Mi viene da sorridere, perché c’è una figura proverbiale, mitica, che richiama il momento dell’esitazione, del dubbio, e che ha esercitato il suo fascino da sempre sull’umanità. 🙂

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